Total Creative Control by Joanna Chambers & Sally Malcolm

Total Creative Control by Joanna Chambers & Sally Malcolm

autore:Joanna Chambers & Sally Malcolm [Chambers, Joanna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Triskell Edizioni


15

AARON

Dalle parti della quinta portata, la serata prese una traiettoria discendente, tipo le ultime fasi di una gara olimpica di bob particolarmente aggressiva.

Non che il cibo fosse male, si disse Aaron guardando l’ennesimo bocconcino appetitoso: stavolta una minuscola porzione di riso nero e purea di fagioli bianchi fermentati disposti sul piatto come il simbolo di yin e yang. Il problema era che Charlie stava diventando sempre più insopportabile, e Lewis più nervoso.

«E la cosa che amo di Los Angeles,» stava blaterando Charlie, «è che a nessuno importa da dove arrivi la tua famiglia, sapete? In America ci si fa da soli. Tutti sono uguali.»

«Cazzate,» sbottò Lewis pungolando affranto il suo riso. Non aveva mangiato quasi nulla, e con il procedere della serata era diventato sempre più burbero.

A Lewis piacevano i cibi semplici. Aaron non sapeva perché, ma ormai da anni aveva notato che preferiva quello che lui avrebbe definito cibo da bambini. Panini al prosciutto, cioccolata calda, patatine, pizza. Brucava la frutta e i bastoncini di carote che Aaron gli lasciava sulla scrivania, ma non li sceglieva mai spontaneamente. Con il tempo, Aaron aveva sviluppato un paio di teorie su quel ritardo nello sviluppo culinario, ma aveva deciso di non arrovellarcisi troppo. Non erano affari suoi. Inoltre il motivo non aveva importanza: Lewis era Lewis, ecco tutto.

Ma si era reso conto che quel menu degustazione era una vera ordalia per Lewis, che, con aria imbarazzata, non era riuscito a far altro che giocherellare gli strambi cibi squisiti davanti a lui.

«In che senso cazzate?» disse Charlie voltandosi verso Lewis con gli occhi stretti. Milly sedeva alla sua destra al grande tavolo rotondo. Durante le ultime cinque portate si era avvicinata sempre di più a lui, in modo da potergli cingere le spalle con il braccio. Quando lui si rivolse a Lewis, le sue dita giocherellarono distrattamente con la spallina dell’abito della donna.

Di fronte a loro Geoff pungolava il cellulare. Aveva palesemente perso ogni speranza riguardo la serata, e forse riguardo il suo matrimonio.

«Voglio dire,» riprese piatto Lewis, «che è una cazzata dire che gli americani non si curano del tuo background.»

Charlie scosse il capo e si riempì il bicchiere di vino. «Ti assicuro che ti sbagli. Hai mai vissuto negli States? Non penso. Da quelle parti mi rinfacciano molte meno cose. A nessuno interessa che scuola hai frequentato, anzi, non sanno nemmeno cosa sia una scuola pubblica!»

«Comprendono il concetto di denaro e privilegio,» ringhiò Lewis. «Come tutti in tutto il mondo.»

«Oh, no,» disse Milly. «Charlie ha ragione. Dal punto di vista creativo, gli States sono molto più aperti come luogo di lavoro.»

«Sai, Lewis? Ti troveresti bene a Los Angeles,» proseguì Charlie. «Ci sono un sacco di persone della tua risma.»

«Che cazzo significa “della mia risma”?» sbuffò Lewis.

«Gente che si è trascinata da sola fuori dalla miseria,» disse Charlie stringendo gli occhi. «Perché sei così restio ad accettare il tuo background? È un’autentica miniera d’oro.»

«Il mio background?» Lewis si strofinò rabbioso la spalla. «Intendi la mia cazzo di vita?»

Lo stomaco di Aaron si contrasse per il nervoso.



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